Al Macro di Via Nizza, Videocracy una video-mostra, curata da Marco Fabiano e promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Prima tappa di un viaggio all’interno della Collezione dei video del MACRO, dalla quale sono stati estrapolati e messi a confronto tre video dei due più grandi ed importanti video-artisti del Novecento: Bruce Nauman e Cheryl Donegan.
Particolarmente interessante è il confronto/raffronto fra generazioni: gli anni Sessanta di Nauman in cui questo tipo di arte è esplosa davanti alla tipologia degli anni Novanta di Donegan, in cui l’arte del video era ormai divenuta “prodotto”, entrato a pieno regime nei circuiti del sistema artistico internazionale.
Di Bruce Nauman è trasmesso Walking in an Exaggerated Manner Around the Perimater of a Square (1967-68, 10’ 35”) mentre di Cheryl Donegan sono trasmessi Head (1993, 5’ 56”) e Sets (1997, 3’ 16”).
L’obiettivo di questa mostra è puntato sulle due diverse fasi della video arte, quella che potremmo definire come “archeologica”, legata ancora all’azione e al concettuale, a confronto appunto con quella degli anni Novanta dove l’azione è superata dalla tecnica.
Fino al 2 Ottobre sarà possibile visitare Videocracy al MACRO di Via Nizza dal martedì a alla domenica nell’orario 10.30-19.30.
Dagli anni sessanta ad oggi la videoarte mette in discussione la concezione di prodotto artistico attraverso la cosiddetta “dematerializzazione” dell’oggetto d’arte, rende viva la possibilità di un’arte fondata sul tempo anziché sullo spazio.
Videocracy nello specifico, è citazione di un saggio di Rosalind Krauss riguardante appunto la videocrazia di questo tipo di arte rispetto ad altri stili. Ovviamente l’artista si riferisce ad un periodo cronologico e artistico più vicino a Nauman, ma che possiamo traslare anche a Donegan, soprattutto nel momento in cui la medialità dell’arte è realmente divenuta dominante.