Incentivi auto elettriche 2025 | Altro che transizione ecologica: il clic day è stato rinviato

Doveva essere il giorno della svolta. E invece è diventato, ancora una volta, il giorno del rinvio. Il famigerato clic day per gli incentivi auto elettriche 2025, previsto per lunedì 15 ottobre alle 10:00, è stato rimandato a data da destinarsi. Nessuna apertura della piattaforma, nessuna comunicazione ufficiale, solo il silenzio di Sogei e la frustrazione di migliaia di cittadini e concessionari rimasti con il motore spento. Altro che Ecoplano. Qui il piano sembra quello di far saltare i nervi.
Una piattaforma fantasma
La piattaforma digitale gestita da Sogei, quella attraverso la quale si sarebbero dovuti prenotare i bonus ambientali, non è mai partita. E non si sa quando partirà. Tutti pronti con ISEE alla mano, documenti caricati, preventivi firmati, e poi? Il nulla.
Il rinvio è stato comunicato all’ultimo momento, senza una nuova data ufficiale, lasciando nel caos utenti e operatori del settore, con ordini bloccati e scadenze sfumate.
Così non si incentiva la mobilità elettrica
Sembra paradossale: da un lato si spinge la transizione ecologica, dall’altro non si è in grado nemmeno di far funzionare un portale online. Eppure l’iniziativa Ecoplano 2025 promette numeri importanti: fino a 11.000 euro di incentivo per i privati con ISEE sotto i 30.000 euro e veicolo da rottamare.
Senza rottamazione? Si scende a 6.000 euro. E per le microimprese il contributo può arrivare fino a 20.000 euro per veicoli commerciali elettrici. Un’opportunità concreta, sprecata per inefficienza organizzativa.
Chi può accedere? E con quali requisiti?
Nel marasma dell’ennesimo rinvio, molti si chiedono se hanno ancora i requisiti giusti. Ecco cosa serviva – e servirà, forse – per accedere agli incentivi:
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Essere residenti in Italia;
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Avere un ISEE aggiornato (solo per i privati);
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Acquistare un veicolo elettrico o ibrido plug-in nuovo;
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Rottamare un’auto immatricolata prima del 2014 (per il bonus massimo);
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Le microimprese devono sostituire un veicolo commerciale di proprietà da almeno 12 mesi.
Tutto pronto, tutto chiaro. Ma il portale non apre.
Un silenzio imbarazzante
Che fine ha fatto la tanto sbandierata digitalizzazione della Pubblica Amministrazione? È possibile che ogni anno, puntualmente, si debba bloccare tutto all’ultimo minuto?
Eppure le domande erano pronte, i fondi stanziati, le attese alte. Ma come si può parlare di “Ecoplano” quando l’unico piano sembra essere quello di rimandare e complicare?
Il paradosso: conviene comprare un’auto elettrica proprio ora. Ma non si può
L’incentivo, sulla carta, è allettante:
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Bollo auto azzerato in molte regioni
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Accesso alle ZTL
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Parcheggi gratuiti
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Consumi ridotti
Eppure, proprio quando sarebbe il momento migliore per cambiare auto, lo Stato si inceppa sulla burocrazia.
Il rischio? Che chi voleva investire su un mezzo pulito, scelga di non farlo più. E le vendite restino al palo. Complimenti.
Concessionari in tilt, cittadini esasperati
Il danno non è solo simbolico. Concessionari e rivenditori, già in difficoltà, si trovano ora costretti a gestire clienti inferociti, bloccare contratti e rimandare consegne. E non è nemmeno chiaro se la nuova apertura arriverà domani, dopodomani o tra una settimana.
L’Italia merita di più
Non si può continuare a parlare di mobilità sostenibile se la macchina statale è la prima a non partire.
Serve chiarezza, rispetto per i cittadini e, soprattutto, una data certa.
Fino ad allora, il bonus elettrico resta solo una bella promessa.
L’ennesima.