Sapiens Un solo pianeta | sabato 18 ottobre | le anticipazioni su Un mondo che finisce

Sabato 18 ottobre alle 21:20 su Rai 3, torna Mario Tozzi con una nuova puntata di Sapiens – Un solo pianeta, dal titolo evocativo “Un mondo che finisce”. Il divulgatore scientifico più amato della televisione italiana guiderà il pubblico in un viaggio profondo e riflessivo tra le montagne del pianeta, esplorando la loro evoluzione, il rapporto dell’uomo con esse e le sfide che ci attendono in un futuro segnato dal cambiamento climatico.
Un appuntamento che promette di unire scienza, storia e sensibilità ambientale, con la capacità narrativa che da sempre contraddistingue Tozzi.

Un viaggio tra le montagne e le loro trasformazioni

Le montagne, da sempre considerate luoghi inospitali e misteriosi, sono diventate nel tempo mete di fascino, libertà e spiritualità. Ma cosa è cambiato nel rapporto tra l’uomo e l’altitudine?
Mario Tozzi cercherà di rispondere a domande fondamentali: perché noi Sapiens abbiamo prima evitato le montagne e poi imparato ad amarle? E cosa succede ora che la loro stessa natura sta cambiando?

Le alte vette, un tempo regno della solitudine e della sfida, oggi sono affollate da turisti, alpinisti e curiosi. I sentieri un tempo percorsi solo da pastori e scalatori esperti sono ora luoghi di ritrovo, parchi a cielo aperto, destinazioni turistiche che muovono milioni di persone ogni anno. Ma questa trasformazione porta con sé conseguenze ambientali spesso sottovalutate.

Le montagne sovraffollate: un ecosistema sotto pressione

Uno dei temi principali della puntata sarà proprio il sovraffollamento delle montagne.
Da simbolo di isolamento e purezza, oggi molte aree alpine e appenniniche vivono una presenza umana massiccia, soprattutto nei mesi estivi e durante la stagione sciistica.

Tozzi analizzerà come questa pressione antropica stia modificando gli ecosistemi d’alta quota: sentieri erosi, fauna disturbata, rifiuti e infrastrutture turistiche invasive.
L’obiettivo non è solo denunciare, ma capire come sia possibile conciliare turismo e tutela ambientale, perché la montagna, se mal gestita, rischia di perdere la sua identità più autentica.

Ghiacciai in ritirata: il segnale più evidente del cambiamento climatico

Nessun luogo sulla Terra racconta meglio il cambiamento climatico delle montagne.
I ghiacciai, veri archivi naturali della storia del pianeta, si stanno ritirando a una velocità impressionante.
Nel corso della puntata, Tozzi mostrerà immagini e dati allarmanti che testimoniano come in pochi decenni intere masse glaciali siano scomparse o ridotte a frammenti di quello che erano un tempo.

Questo fenomeno non è solo un problema estetico o paesaggistico: la perdita dei ghiacciai ha conseguenze dirette sull’approvvigionamento idrico, sul clima locale e sull’intero ecosistema montano.
La montagna senza ghiaccio diventa un ambiente fragile, più esposto a frane, smottamenti e desertificazione.

Neve artificiale: una soluzione o un inganno?

Uno dei punti più discussi che Sapiens – Un solo pianeta affronterà nella puntata di sabato riguarda l’uso della neve artificiale.
È giusto continuare a produrla per salvare le stagioni sciistiche e le economie locali?
Tozzi spiegherà con chiarezza cosa comporta la creazione della neve artificiale: enormi quantità di acqua, energia e prodotti chimici.

Un apparente rimedio che in realtà aggrava la crisi ambientale. Le località sciistiche, nate e cresciute attorno alla neve naturale, rischiano di diventare modelli insostenibili, incapaci di adattarsi a un mondo che si sta scaldando.
La vera sfida sarà ripensare il turismo di montagna, trasformandolo in un modello rispettoso e compatibile con la nuova realtà climatica.

Il destino delle località invernali senza neve

Cosa succederà alle infrastrutture costruite per lo sci, per gli impianti di risalita, per gli alberghi e i villaggi turistici quando la neve non ci sarà più?
Questo è uno degli interrogativi più drammatici che Mario Tozzi solleva nella puntata “Un mondo che finisce”.

Intere comunità alpine vivono grazie all’economia della neve: ma se l’inverno smette di essere inverno, il sistema collassa.
L’analisi di Tozzi non si limita alla denuncia, ma propone riflessioni concrete su come reinventare la montagna: dal turismo lento alle attività sostenibili, dalla valorizzazione dei borghi storici alla tutela della biodiversità.

Montagne che cambiano, società che si trasformano

L’episodio offrirà anche una riflessione più ampia sul significato culturale e simbolico delle montagne.
Da sempre considerate luogo di prova, di elevazione spirituale e di contatto con il divino, le montagne rappresentano la parte più nobile e selvaggia della natura.
Oggi, però, la loro sacralità si scontra con la logica del profitto e del consumo.

Tozzi invita lo spettatore a riconnettersi con la montagna come spazio di equilibrio, di rispetto e di consapevolezza, non solo come luogo di svago o impianti sciistici.
La puntata diventa così un invito a cambiare mentalità, ad adottare un approccio più etico nei confronti dell’ambiente.