I mercati azionari asiatici hanno registrato una crescita lunedì, sostenuti dalle attese per i colloqui commerciali tra Washington e Pechino previsti per la giornata e dall’analisi dei più recenti dati economici provenienti dalla Cina.
I segnali di distensione tra le due principali economie mondiali si sono intensificati dopo che la Cina ha concesso autorizzazioni temporanee per l’esportazione di terre rare. Inoltre, il colosso aerospaziale statunitense Boeing ha ripreso le consegne commerciali di aerei verso il gigante asiatico, un segnale positivo per i rapporti bilaterali.
Dal punto di vista macroeconomico, l’inflazione al consumo in Cina è scesa dello 0,1% su base annua nel mese di maggio, una contrazione leggermente più contenuta rispetto al -0,2% atteso dagli analisti. Sul fronte dei prezzi alla produzione, il calo è stato del 3,3%, poco sopra il -3,2% previsto.
Tuttavia, i dati sull’export cinese non hanno soddisfatto le aspettative, soprattutto a causa di un forte rallentamento delle spedizioni verso gli Stati Uniti.
Nonostante ciò, i principali indici azionari cinesi hanno chiuso la giornata in territorio positivo. L’indice CSI 300 dei titoli principali di Shanghai e Shenzhen è salito dello 0,18%, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato l’1,01%. Ancora più marcato è stato il rialzo dell’Hang Seng Tech, che ha segnato un +2,3%, trainato dai titoli del settore tecnologico.
In Giappone, il Nikkei 225 ha registrato un incremento dello 0,99%, sostenuto da una revisione al rialzo del PIL per il primo trimestre del 2024. Secondo le nuove stime, la contrazione dell’economia giapponese tra gennaio e marzo si è limitata allo 0,2% su base annualizzata, rispetto al -0,7% inizialmente stimato. Anche il più ampio indice Topix ha chiuso in rialzo, con un +0,58%.
In Corea del Sud, il Kospi è avanzato dell’1,51%, mentre il Kosdaq, l’indice dei titoli a piccola capitalizzazione, ha guadagnato l’1,03%.
In India, l’indice Nifty 50 è cresciuto dello 0,46%, mentre il BSE Sensex ha chiuso con un incremento dello 0,4%.
I mercati australiani sono rimasti chiusi a causa di una festività pubblica.
Nel frattempo, i future azionari statunitensi sono scesi durante le contrattazioni asiatiche, in controtendenza rispetto alla solida chiusura di Wall Street nella giornata di venerdì.
Tutti e tre i principali indici statunitensi hanno infatti chiuso la settimana in netto rialzo, sostenuti da dati sull’occupazione migliori delle attese. Secondo il Bureau of Labor Statistics, negli Stati Uniti sono stati creati 139.000 nuovi posti di lavoro non agricoli a maggio, al di sopra dei 125.000 previsti dal consensus Dow Jones, ma al di sotto dei 147.000 rivisti al ribasso per aprile.
Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato 443,13 punti, pari all’1,05%, chiudendo a 42.762,87. Durante la sessione aveva toccato un massimo di oltre 600 punti sopra la chiusura precedente. Anche l’S&P 500 ha messo a segno un rialzo dell’1,03%, superando nuovamente la soglia dei 6.000 punti per la prima volta da fine febbraio e chiudendo a 6.000,36. Il Nasdaq Composite, infine, ha registrato un incremento dell’1,20%, chiudendo a 19.529,95.