I prezzi del petrolio hanno registrato un lieve calo giovedì, invertendo i rialzi ottenuti nella sessione asiatica, mentre gli operatori di mercato analizzano la decisione degli Stati Uniti di spostare parte del proprio personale dal Medio Oriente prima dei prossimi colloqui con l’Iran sul programma nucleare.
Alle ore 06:30 GMT, i future sul Brent sono scesi di 49 centesimi, ovvero dello 0,7%, a 69,28 dollari al barile. Il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) ha perso 41 centesimi, pari allo 0,6%, attestandosi a 67,74 dollari al barile.
Nella giornata precedente, entrambi gli indici avevano registrato un balzo superiore al 4%, toccando i massimi da inizio aprile.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha spiegato che il trasferimento di personale è legato alla necessità di tutelare la sicurezza nel contesto regionale. Ha inoltre ribadito che gli Stati Uniti non intendono permettere lo sviluppo di armi nucleari in Iran, mentre Teheran afferma che le proprie attività nucleari sono esclusivamente civili.
Le crescenti tensioni hanno alimentato l’incertezza sugli approvvigionamenti di petrolio, in vista dell’incontro previsto per domenica tra rappresentanti statunitensi e iraniani.
“Parte del rally che ha spinto il Brent oltre i 70 dollari al barile era eccessiva. Non è stata identificata una minaccia concreta”, ha dichiarato Vivek Dhar, responsabile della ricerca su materie prime ed energia presso Commonwealth Bank of Australia.
Secondo Dhar, è plausibile un assestamento dei prezzi, ma un premio geopolitico potrebbe mantenere il Brent sopra i 65 dollari al barile fino a quando non emergeranno sviluppi più chiari dai colloqui.
Reuters ha riportato che gli Stati Uniti stanno pianificando un’evacuazione parziale dell’ambasciata in Iraq e stanno consentendo ad alcuni familiari del personale militare di lasciare la regione per motivi di sicurezza.
L’Iraq è il secondo produttore di petrolio dell’OPEC dopo l’Arabia Saudita. Anche il personale statunitense in Bahrain ha ricevuto l’autorizzazione a lasciare temporaneamente il Paese, secondo fonti ufficiali.
Il leggero calo dei prezzi si spiega anche con il fatto che mercoledì sono stati raggiunti livelli tecnici chiave, e alcuni investitori ritengono che i colloqui previsti per domenica potrebbero contribuire a ridurre l’incertezza sul fronte internazionale, ha osservato Kelvin Wong, analista senior di mercato presso OANDA.
L’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, dovrebbe incontrare domenica il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi in Oman, per discutere la risposta dell’Iran alla proposta americana su un possibile accordo nucleare.